LA LAPAROSCOPIA GINECOLOGICA: CENNI STORICI

La laparoscopia è una moderna tecnica chirurgica utilizzata per il trattamento di diverse patologie ginecologiche. La chirurgia laparoscopica in ginecologia nasce in Europa nel 1940 ad opera di Roul Palmer ginecologo parigino il quale usò l’endoscopica (metodo di esplorazione dal punto di vista medico che permette di visualizzare l'interno del corpo o di un organo) nei casi di infertilità per esaminare le tube. La prima procedura chirurgica interamente effettuata per via laparoscopica fu la sterilizzazione tubarica. Ovviamente lo sviluppo della chirurgia mini invasiva operativa andò di pari passo con l’evoluzione tecnologica. Sicuramente l’introduzione dell’uso della telecamera applicata al laparoscopio ha permesso un rapido sviluppo di tale tecnica dal momento che consentiva all’operatore di avere entrambi le mani libere per operare e permetteva anche agli assistenti di seguire l’intervento sul monitor. Il laparoscopio è uno strumento, fornito di un sistema di illuminazione e di un sistema ottico, impiegato nella laparoscopia, che consente la visione dell’interno della cavità addominale. Esso ha forma di un sottile cilindro allungato ad una estremità del quale vi è la lente, ed all’altra vi sono gli attacchi per la telecamera e per l’illuminazione. I primi interventi effettuati furono per patologia annessiale cioè delle tube e delle ovaie come cisti ovariche, aderenze ed occlusioni tubariche e per le gravidanze extrauterina. Perfezionandosi lo strumentario chirurgico laparoscopico e sviluppandosi le tecniche di sutura laparoscopiche fu possibile ampliare la gamma degli interventi effettuabili. Nel 1979 il ginecologo tedesco Kurt Semm, un vero pioniere e precursore della laparoscopia dell’era moderna descriveva la prima miomectomia laparoscopica: all’asportazione meccanica del mioma seguiva l’applicazione dei punti di sutura per via laparoscopica. Negli Stati Uniti, nel 1989 Harry Reich ginecologo effettuava la prima isterectomia (operazione chirurgica che serve a rimuovere l’utero) totalmente laparoscopica.
La massima “grande chirurgo, grande taglio” è sempre stata comunemente associata alla chirurgia addominale, ma noi tutti oggi sappiamo che questo punto di vista non può più considerarsi attuale. La grandezza di un intervento chirurgico non va di pari passo con la grandezza dell’incisione chirurgica. La laparoscopia limita grandemente il traumatismo addominale, con l’utilizzo di piccole vie di accesso (massimo 1,5 cm) e consente di eseguire gli stessi interventi che si effettuerebbero altrimenti con un’incisione sull’addome. Le crescenti conoscenze della fisiologia umana, il perfezionamento delle tecniche operatorie laparoscopiche e lo sviluppo di apparecchiature e strumentari laparoscopici sofisticati ha reso possibile eseguire anche interventi molto complessi in cavità addominale. Si può affermare che in condizioni ideali più dell’80% della patologia benigna ginecologica che necessita di intervento chirurgico può essere trattata con la laparoscopia.  

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