Francesco Crescenzi

I disturbi della tiroide  non diagnosticati   possono influenzare la fertilità e la salute della madre e del bambino. Centinaia di milioni di persone nel mondo convivono attualmente con un disturbo della tiroide  ed  1 donna su 8 sviluppa problemi alla tiroide nella sua vita.  Tuttavia, c'è una sconcertante mancanza di conoscenza circa l'impatto che le condizioni della tiroide possono avere sulla fertilità. Una indagine internazionale, ha mostrato una mancanza di conoscenza dell'impatto della fisiologia tiroidea sulla fertilità , poiché solo il 24% degli intervistati era consapevole del fatto che i disturbi della tiroide non diagnosticati possono causare problemi di fertilità. Non si è inoltre consapevoli di come i disturbi della tiroide non diagnosticati durante e dopo la gravidanza possano determinare complicazioni per la madre e per il bambino.                                                                                                                                

L’isteroscopia è un esame diagnostico, che permette di visualizzare direttamente la vagina, il collo dell’utero, il canale cervicale, la cavità uterina e gli orifizi tubarici.  Si effettua inserendo uno strumento metallico (isteroscopio) con una fibra ottica nella cavità uterina. L’isteroscopia diagnostica è una tecnica poco invasiva e ambulatoriale. Utile in tutti quei casi in cui è necessario valutare la morfologia della cavità uterina e del canale cervicale.  Indicazioni più comuni all’isteroscopia diagnostica : ·       irregolarità mestruali ·       aborti spontanei ricorrenti ·       dolore pelvico cronico ·       spotting ·       incapacità a procreare Nell’iter diagnostico della fertilità non è obbligatoria eseguirla ma a volte potrebbe essere necessaria. Le complicanze nell’ isteroscopia diagnostica sono rarissime. Scritto dal Dr. Francesco Crescenzi

La diagnosi di Diabete Gestazionale (Iperglicemia Gestazionale) viene effettuata tramite il OGTT (Oral Glucose Tolerance Test) con 75 grammi di glucosio in singolo step e prelievi ematici per la determinazione della glicemia a digiuno, a 1 ora e a 2 ore dalla somministrazione del glucosio. Il test viene effettuato in donne in gravidanza tra 24 e 28 settimane di gestazione . Nel caso in cui la paziente, per la presenza di determinati fattori di rischio quali ad esempio precedente gravidanza affetta da Diabete Gestazionale o obesità, rientri in una condizione di alto rischio, viene raccomandato un test precoce, ossia tra 16 e 18 settimane di gestazione. La diagnosi di Diabete Gestazionale si pone se vengono riscontrati uno o più dei seguenti valori: glicemia a digiuno maggiore o uguale a 92 mg/dl, glicemia a 1 ora maggiore o uguale a 180 mg/dl, glicemia a 2 ore maggior o uguale a 153 mg/dl. L'outcome materno e feto-neonatale è direttamente correlato al grado di controllo glic

Ospedale Madre Giuseppina Vannini  Ospedale Madre Giuseppina Vannini 

Il patrimonio ovocitario di ciascuna donna viene determinato alla nascita. Negli anni si osserva un progressivo depauperamento del numero di ovociti rimasti (processo naturale chiamato atresia) ed un progressivo decadimento della loro qualità che si traduce nel tempo in una crescente difficoltà di iniziare e portare a termine una gravidanza. Nel feto femminile intorno alla 20^ settimana di gestazione è presente la quantità massima di ovociti che equivale a circa 6-7 milioni. Alla nascita il numero di ovociti diventa nettamente inferiore (1-2 milioni), quantità che diverrà di 300-5000 mila alla pubertà, di 25 mila all’età di 37 anni e infine di soli 1.000 ovociti all’età di 51 anni. Si può concludere dicendo che la diminuzione della fertilità femminile, correlata all’età, dipende dalla riduzione irreversibile della quantità e della qualità degli ovociti presenti nelle ovaie di ogni donna. Per fortuna le tecniche di conservazione della fertilità si evolvono dando la

Il 50% delle donne in gravidanza soffre di nausea e/o vomito nel corso del primo trimestre e in diverse il problema si estende fino a tutto il IV mese. Questi disturbi comportano uno stato di malessere generale da rendere difficile nutrirsi in modo adeguato proprio in un momento in cui è fondamentale soddisfare le aumentate necessità di nutrienti per l’embrione/feto e per la mamma. Il non alimentarsi per la nausea determina un’ipoglicemia (calo dello zucchero nel sangue) che a sua volta determina nausea e peggiora quella già presente! VI CONSIGLIO QUESTI ACCORGIMENTI CHE POTREBBERO FARVI STARE MEGLIO. Se queste raccomandazioni non fossero sufficienti a garantire una alimentazione adeguata è necessario rivolgersi al proprio ginecologo per la prescrizione di terapie specifiche volte a combattere la nausea e il vomito. Mangiare piccoli pasti ad intervalli di 3-4 ore in modo da avere sempre un livello adeguato di glicemia. Prediligere per gli spuntini crackers, fette bisco